Eolico offshore
Pale eoliche nei mari italiani
Paesaggi costieri in pericolo?
La linea dell’orizzonte interrotta da una selva di pale eoliche. Questo scenario potrebbe, in un prossimo futuro, essere reale in diversi litorali italiani? L’eolico offshore (in alto mare) è la nuova frontiera per produrre energia pulita. Per scongiurare un danno al paesaggio costiero, l’eolico offshore è previsto molto lontano dalla costa, in mare aperto, su fondali marini profondi e senza avere fondamenta fisse.
Eolico offshore simulato in una una mia foto
Ho provato con un fotomontaggio ad inserire un parco eolico offshore su un mio paesaggio costiero della Sardegna. Al largo dell’Isola del Toro sono state state richieste concessioni per due pachi eolici offshore. Ne ho simulati quattro a varie distanze, senza nessun fondamento scientifico, solo per mostrare quanto può cambiare la visione della linea dell’orizzonte e quanti fattori intervengono: densità delle pale, la loro altezza e distanza dalla costa.
Sardegna, Isola di S.Antioco, Capo Sperone, fotomontaggio (mockup) progetto eolico offshore (clicca la foto per vederla ad un risoluzione più alta).
Pale eoliche offshore oltre l’orizzonte
Ma quanto le pale eoliche devono stare lontano per essere invisibili dalla costa? Sappiamo che la curvatura terrestre nasconde tutto dopo una certa distanza, ma dipende da dove guardiamo: se ci troviamo al livello del mare su una spiaggia o su un punto panoramico montuoso. Anche l’altezza delle pale eoliche rientra in questo calcolo di visibilità dalla costa. A livello del mare, su una spiaggia, l’orizzonte nasconde una piccola barca oltre i 5 km. Ma già una barca a vela con il suo alto albero è ancora visibile a 10 km circa. Ma se ci spostiamo su una costa a 100 metri di altezza sul mare, l’orizzonte nasconde la solita piccola barchetta se naviga a 35-36 km. da noi. Quindi ogni progetto eolico offshore nei mari italiani dovrà stare molto al largo per non essere visibile dalla costa. A quanto pare su queste distanze il dibattito è in corso e caso per caso le autorizzazioni delle varie competenze si dovranno esprimere.
Impianti eolici offshore galleggianti
Nei mari italiani non sono mai stati installati
Giganti d’acciaio che galleggiano tra le onde, ancorati al fondo marino. Una sfida al mare mai realizzata prima in Italia, proprio per salvare il paesaggio delle nostre coste. Sarebbe molto più semplice fissare le turbine eoliche vicino alla costa, su fondali ancora poco profondi, ma il paesaggio ne verrebbe sopraffatto. Gli impianti eolici offshore finora costruiti nei mari del mondo sono stati realizzati soprattutto su bassi fondali e “toccano” il fondo. Parchi eolici galleggianti ne sono stati costruiti ancora pochi e il più recente si trova a 15 km dalla costa scozzese su un fondale di 80 metri. Per saperne di più leggi qui l’articolo sulla fattoria eolica Kincardine ad oggi il più grande impianto galleggiante del mondo.
Parco eolico offshore Taranto
Il primo impianto eolico offshore in Italia è stato costruito a Taranto: 10 aereogeneratori per una potenza complessiva di 30 MW. Il 21 aprile 2022 è stato inaugurato ed è costato 82 milioni di euro. Non è in alto mare ma vicino al porto dentro e fuori il Mar Grande. Il paesaggio costiero del Mar Grande è molto compromesso dagli impianti industriali costruiti a ridosso del grande porto commerciale di Taranto. Le pale eoliche offshore non sono un pugno in un occhio, anzi portano speranza e voglia di rivincita ad un distretto industriale molto inquinante in perenne conflitto con gli abitanti della città.
Eolico offshore sott’acqua
Biologia marina in pericolo?
Questi probabili progetti eolici in mare preoccupano comunque anche se molto lontani dalla costa, non solo per chi ha a cuore il paesaggio costiero ma anche per chi teme per le creature marine che vivono il mare aperto: balene, delfini, tonni, squali … Queste immense infrastrutture d’acciaio galleggianti possono recare danno all’ecosistema marino? Una pala eolica non inquina, non è una piattaforma petrolifera offshore che estrae petrolio, con rischi di fuoriuscita di greggio e danni ambientali devastanti sul mare.
Rigogliosa vita sotto le piattaforme petrolifere
I biologi lo danno per certo che questi impianti galleggianti eolici offshore attrarranno vita marina. La prova sono sempre le piattaforme petrolifere, completamente colonizzate dopo poco tempo dalla loro costruzione, da una biologia marina rigogliosa. Questo video mostra i fondali sotto la piattaforma petrolifera VEGA nel Canale di Sicilia.
EdisonChannel: https://www.youtube.com/@edisonchannel
Un processo biologico che inizia dalle creature più piccole, che trovano rifugio nelle strutture realizzate dall’uomo, ai predatori più grandi attratti dall’abbondanza di vita e di prede. La parte immersa nel mare di questi impianti eolici offshore potrebbero quindi essere una grande opportunità per la riproduzione di tante specie di pesci. Queste piccole isole d’acciaio galleggianti sono sicuro che poi verrebbero “protette” dalla pesca industriale e divenire delle riserve marine artificiali, che se molto numerose e sparse in mare aperto, avrebbero un ruolo importante per la conservazione della biodiversità nel Mediterraneo.
Eolico offshore Canale di Sicilia
Primi studi di impatto ambientale
Ma non tutti sono concordi su questi fattori positivi sulla biologia marina di queste grandi strutture sommerse. Un progetto di 190 turbine eoliche galleggianti a circa 60 km dalla costa della Sicilia occidentale ha avviato uno studio con gli scienziati della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Interessante l’articolo de Il Sole 24 ore che parla di mezzi e competenze di prim’ordine per studiare il Canale di Sicilia, il mare più pescoso del Mediterraneo.
Parchi eolici offshore e traffico navale
Altro elemento contrario all’eolico offshore è la navigazione: un pericolo se costruite su spazi marini con intenso traffico navale. Il Mediterraneo è un mare con un intenso traffico navale. Sarà difficile trovare specchi d’acqua non navigati. Anche qui dipenderà da diversi fattori: la densità, la distanza tra le turbine e un’adeguata segnalazione che la tecnologia nautica navale ha da anni in dotazione.
Eolico offshore in Sardegna
Tanti progetti per l’abbondanza di vento
Non tutti i nostri mari sono sempre ventosi. Ecco un altro aspetto che condiziona la scelta dei mari dove andare ad installare campi eolici offshore. La regione più ventosa d’Italia è la Sardegna ed infatti sono molti i progetti di eolico offshore previsti nei mari dell’isola. Ho realizzato un grande libro sul paesaggio costiero italiano nel 2018, un periplo fotografico della penisola e delle grandi e piccole isole senza mai incontrare una pala eolica off shore. Le uniche che ho visto sono quelle dismesse sull’Isola di San Pietro in Sardegna: dei relitti non funzionanti e in totale stato di abbandono. In questi ultimi tempi sto lavorando al paesaggio costiero della Sardegna: una nuova edizione di un libro che ho già pubblicato nel 2010. Sui giornali sardi da qualche mese si scrive molto sui progetti eolici nei mari della Sardegna. Sono ben sette gli impianti eolici che si vorrebbero realizzare al largo delle coste Sarde.
Progetti eolici ofshore in fase di autorizzazione
Capo Teulada: 33 pale eoliche galleggianti (distanza dalla costa sconosciuta)
Nora Energia 1: 53 pale eoliche galleggianti a sud-ovest del Golfo di Cagliari (circa 11-18 miglia marine / 22-34 km)
Nora Energia 2: 40 pale eoliche galleggianti a sud di Capo Carbonara (circa 18 miglia marine / 33 km)
Costa del Sulcis: 42 pale eoliche galleggianti (circa 19 miglia marine / 35 km)
Del Toro: 42 pale eoliche galleggianti al largo dell’Isola di S. Antioco nei pressi dell’Isola del Toro (Del Toro 1 circa 6 miglia marine / 3 km) (Del Toro 2 circa 21 miglia marine / 39 km)
Gallura: 65 pale eoliche nel mare della Gallura (distanza dalla costa sconosciuta)
Pale eoliche offshore gigantesche
Quello che ancora non si conosce è l’altezza delle pale che sui media sardi qualcuno ipotizza possano essere alte 200 metri. Se così fosse, anche se molto al largo, questi giganti d’acciaio potrebbero essere visibili dalla costa. Seguirò nei prossimi mesi lo sviluppo di questi progetti e speriamo si trovino le giuste soluzioni per salvare i paesaggi costieri della Sardegna e la produzione di grandi quantità di energia prodotta dal vento.
La burocrazia blocca tutto
L’Eolico offshore non si farà mai in Italia?
I problemi burocratici bloccano lo sviluppo della produzione delle rinnovabili in Italia. È lecito ipotizzare che dietro questi ritardi ci siano le lobby dei combustibili fossili? Chiudo consigliando di vedere il servizio delle Iene del 16 marzo 2022 dal titolo: Ecco perché le energie rinnovabili non decollano.