Grotta della Poesia
Le ultime luci del giorno, di un tardo pomeriggio d’ottobre non sono sufficienti per un buon scatto alla Grotta della Poesia. In realtà più che una grotta è una piscina naturale. Una famigliola di turisti inglesi compare all’improvviso. Devono farsi assolutamente un tuffo nella piscina naturale della Grotta della Poesia. Roca è diventata famosa per questa grotta collassata. Un paesaggio costiero che bisogna assolutamente ammirare e vivere quando si viene in Salento.
La Grotta della Poesia in una mia foto
Un paesaggio costiero ancora più affascinante all’alba. Nella totale solitudine riesco a realizzare la fotografia che qui mostro e che ho pubblicato nel mio libro ITALIA PAESAGGIO COSTIERO. D’estate questo posto è preso d’assalto dai bagnanti. Una bolgia balneare che dal prossimo anno verrà regolamentata. L’area della Grotta della Poesia verrà recintata ed avrà un ingresso ed un controllo dei numeri di accesso.
Non solo una meravigliosa piscina
La Grotta della Poesia in realtà è qualcosa di molto più complesso. Un santuario sotterraneo di un’antica città, un approdo strategico sulle rotte oriente-occidente del Mediterraneo antico. La Grotta della Poesia si trova a Roca Vecchia, detta anche Roca. Un nome che lo si può anche scrivere senza lo spazio “Rocavecchia”. Siamo nel Salento, sul Canale d’Otranto, nel comune di Melendugno.
Fotografia in vendita sul sito di Photoatlante
Salento, Roca Vecchia, Grotta della Poesia / Foto Fine Art 110 x 50 cm / Luca Tamagnini Catalogo 2017-025
Giacimento culturale impressionante
Come ogni paesaggio costiero italiano anche questo tratto salentino è una rivelazione, un giacimento culturale impressionante, che a differenza di altri siti archeologici del sud Italia, ha molte meno pubblicazioni su cui fare rifermento. Tramite la Treccani scovo un testo molto approfondito sulla Grotta della Poesia e su Roca, la città antica che ingloba entro le sue mura le grotte.
Cosimo Pagliara
Un testo scritto da Cosimo Pagliara, che fece qui, nei primi anni ottanta, un’importante scoperta archeologica. Sono più d’una le grotte in realtà, ed una di queste ha una bella storia da raccontare. Una storia molto antica che risale alla preistoria e all’origine della città di Roca Vecchia. Della città di Roca si sa poco, così come del popolo che l’ha abitata: i Messapi.
I Messapi
Chi erano i Messapi? Erano un popolo che veniva dalle terre al di là del Canale d’Otranto, dall’Illiria l’attuale Albania. Per Erodoto, il primo storico della civiltà occidentale, avevano origini molto più orientali. Quello che si sa per certo è che vivevano nel Salento prima di tutti. Gli altri popoli della Puglia (Iapigi, Peucezi e Dauni) e i Greci di Taranto, sono arrivati dopo.
Battaglia contro Taranto
Taranto è la città greca di Puglia, sul margine del Salento, che fu fondata dagli Spartani, il popolo più guerriero della Grecia antica. I Messapi erano temibili guerrieri a cavallo e sconfissero gli Spartani di Taranto. Sette anni dopo la famosissima Battaglia delle Termopili (480 a.C.) i Messapi comandati dal loro principe Arthas e aiutati dagli altri popoli vicini (Peucezi e Dauni) riuscirono a sconfiggere l’invincibile falange spartana (473 a.C).
Identità salentina
I 300 Spartani di Leonida fermarono il grande esercito persiano nella famosa battaglia delle Termopili. In Salento i Messapi ebbero più fortuna, oppure erano guerrieri più esperti e più coraggiosi degli Spartani? I Messapi è quindi un popolo che in Salento ha dovuto lottare per sopravvivere e conservare la propria identità. Un popolo che solo i romani riuscirono poi a dominare e a trasformare in provincia. Ma impiegarono due secoli prima di riuscirci.
Roca Vecchia città messapica
La Grotta della Poesia e Roca Vecchia sono quindi Messapiche, e i loro nomi di origine si sono persi nella notte dei tempi. “Roca” è un nome che risale quasi sicuramente al Medioevo ed ė un nome che evoca la roccia di questa costa. Una città di roccia, tra le scogliere e il mare è ancora quello che si percepisce vedendo le sue rovine dal mare.
Una sorgente a due passi dal mare
“Poesia” ha una radice greca, ma che nulla a che fare con i poeti. “Posìa” in greco significa “bevuta d’acqua dolce”, un indizio importante che ci collega ad un sorgente che è stata individuata nella Grotta a livello di faglia. Già da secoli non più utilizzabile, doveva essere una sorgente molto preziosa per i naviganti.
Canale d’Otranto
“Fare acqua” a due passi da un approdo ha reso la Grotta della Poesia un luogo importante. Per le rotte tra oriente e occidente, Roca è stata una città strategica sul Canale d’Otranto. Tratto di mare insidioso ma anche quello che avvicina di più le due sponde. Indagini archeologiche raccontano di una città che ha avuto alti e bassi, di incendi, assedi e spopolamenti.
Roca Vecchia città molto antica
Le rovine archeologiche di Roca ci raccontano un altro sorprendente indizio: quanto nei secoli il livello marino si sia alzato. Sappiamo che Roca ha rovine archeologiche molto antiche che risalgono all’Età del Bronzo. Le fondamenta delle sue mura sono di quel periodo. Ma quando si arriva in epoche storiche la datazione non è ben definita. Edifici e strutture potrebbero essere del VI come del IV sec. a.C..
Una notevolissima variazione dei profili di costa
Aveva un porto, un’acropoli, e un estensione molto più ampia. Quello che rimane è stato risparmiato dal mare. Dal IV sec. a.C., ad oggi, il mare si è alzato di 5 metri. Sott’acqua esiste una città sommersa. Il Mare ha eroso e fatto crollare buona parte della città. Una notevolissima variazione dei profili di costa è avvenuta negli ultimi 2000 anni.
Il mare dentro le grotte
Questa costa fatta di una roccia tenera, bucata, si sbriciola e crolla continuamente. Il fondo del mare poco profondo e sabbioso ad oggi non ha svelato resti della città sommersa. Anche la base della Grotta della Poesia era sopra il livello del mare ed era all’interno delle mura di Roca nell’area della necropoli della città. Poi il Mare ha invaso tutto e l’erosione ha causato crolli delle volte delle grotte e deviato la sorgente.
Grotta della Poesia Piccola
La Grotta della Poesia Piccola è molto più interna. Un dedalo di cunicoli e gallerie naturali invase dal mare collegano le grotte tra loro. Ed eccoci a Cosimo Pagliara ed alla sua grande scoperta archeologica. Nella Grotta della Poesia Piccola scoprì innumerevoli iscrizioni rupestri sulle sue pareti.
Il primo strato
Ben 600 metri quadrati di incisioni. Ad oggi è uno dei più importanti monumenti epigrafici del Mediterraneo antico. Alcuni temi figurativi sono tipici presso civiltà egee minoico-micenee. Figure geometriche ovali o a semicerchio, disegni assai stilizzati di animali, asce, sono le incisioni più antiche, preistoriche, il primo strato delle iscrizioni.
Grotta della Poesia Piccola, Roca Vecchia – Incisioni preistoriche – Cosimo Pagliara, La Grotta Poesia di Roca, 1987
Il secondo strato
Un secondo strato è di iscrizioni messapiche datate tra il sesto e il quarto sec. a.C.. Una lingua, a noi in buona parte ancora sconosciuta, con un alfabeto che è di tipo greco. Sulle pareti della Grotta della Poesia Piccola sono rari i casi di iscrizioni in lingua greca.
Il terzo strato
Ed infine il terzo strato, quello in latino, che va dal secondo e primo secolo a.C.. Riporto qui sotto un breve estratto di un articolo di Maria Corti, su La Repubblica del 1998. Maria Corti era una filologa, semiologa e accademica italiana che riuscì a visitare la Grotta della Poesia Piccola al tempo della scoperta e dei primi studi sulle iscrizioni.
La misteriosa lingua messapica
«Ma perché tutte queste iscrizioni? La loro decifrazione lo chiarisce: in tutte ricorre il nome del dio messapico Thaotor, a cui i fedeli chiedono aiuto contro i pericoli del mare, protezione dai nemici, liberazione dalla schiavitù e promettono in cambio doni vari, animali, vini preziosi, altre bevande, profumi. Dunque, la grotta era un rinomato santuario dedicato al dio messapico Thaotor, che i Latini nelle loro iscrizioni chiamarono con nome più familiare e significativo: Tutor (protettore)[…]. Questa grotta risulta un tesoro anche per i linguisti; forse l’ accostamento di iscrizioni omogenee e affini in lingua messapica e latina permetterà di fare dei passi avanti nella conoscenza della alquanto misteriosa lingua messapica.» (Archivio/La Repubblica.it /1987/ 04 /03)
Una grotta non visitabile
La Grotta della Poesia Piccola purtroppo non è visitabile. Per tenere lontani i vandali non è permesso l’accesso. Ma è anche per motivi di sicurezza. Tutta l’area è pericolante. Un accesso dalla volta crollata è stata realizzata dagli archeologi. Una struttura di impalcature provvisoria scende fino a livello del mare, sul fondo della grotta. L’agibilità di questa struttura non consente la fruizione di questo sito archeologico straordinario.
L’ingresso dal mare
In realtà è possibile raggiungere la grotta anche dal mare attraverso quello che anticamente era il suo ingresso. Prima che il mare entrasse nelle grotte, un percorso asciutto, calpestabile portava al santuario sotterraneo e alla fonte sorgiva. Una via di accesso che ho cercato e provato a percorrere. Le condizioni del mare devono essere di calma piatta per poter entrare in questo varco nella scogliera. Non sono stato fortunato e quella esplorazione a causa del cattivo tempo non è avvenuta.
Paesaggi costieri del Salento per il mio libro
Spero nei prossimo mesi di passare dal Salento e di poter tornare alla Grotta della Poesia e di visitare il sito archeologico di Roca. Due anni fa quando passai da queste parti per scattare la foto della Grotta della Poesia (grande) ero nel Salento per realizzare diverse foto per il mio libro ITALIA PAESAGGIO COSTIERO. Questo pezzo costiero del Salento è molto bello, l’ho esplorato anche in barca.
Paesaggi bellissimi
Da San Cataldo ad Otranto la costa ha tanti luoghi con paesaggi costieri grandiosi. Sicuramente la Grotta della Poesia è una piscina naturale unica al mondo, ma anche gli Scogli delle Due Sorelle, così come i Faraglioni di Sant’Andrea sono paesaggi meravigliosi, spettacoli della costa che lasciano senza fiato. Peccato però che le seconde case e tanti altri edifici assediano molti tratti di questa bellissima costa.
L’erosione delle coste
Il paesaggio costiero italiano è molto fragile e qui più che altrove l’erosione delle coste è una minaccia imprevedibile. Negli ultimi decenni la crescita del livello marino ha avuto un accelerazione. Le cause sembra siano il cambiamento climatico causato dall’aumento di CO2 nell’atmosfera. Roca Vecchia è una città che ha subito l’innalzamento del livello marino, così come la Grotta della Poesia. La scomparsa di un civiltà cittadina antichissima del Salento andrebbe più studiata, conosciuta e divulgata. La fama della Grotta della Poesia è per ora solo legata alla sua fruizione balneare.
Lezioni mediterranee
Lezioni mediterranee di sconvolgimenti climatici che potrebbero aiutarci a capire meglio il futuro. Un viaggio d’ottobre per lavoro nel Salento è stato l’ennesima conferma che tutto il Sud Italia ha bisogno di essere raccontato e riscoperto non solo per le sue bellezze marine e balneari ma anche per le sue identità più segrete, antichissime e che in molti casi non sono ancora del tutto svelate. [LUCA TAMAGNINI] 11 ottobre 2019
Dove mi sono documentato per scrivere questo articolo
Cosimo Pagliara, La Grotta Poesia di Roca (Meledugno, Lecce). Note preliminari, in AnnPisa, XVII, 1987 Articolo di La Repubblica di Maria Corti del 1987