Olivo Barbieri
Terremoto delle Marche
Mostra fotografica di Olivo Barbieri all’Exma di Cagliari (23 ottobre – 22 novembre). Due grandissime foto e tantissime immagini di dimensioni molto più piccole che Olivo Barbieri ha concepito in vari mosaici colorati in un percorso complesso e molto vario sulla disastrosa situazione dei paesi delle Marche colpiti dal recente terremoto.
Sequenza sismica del 2016/17
Olivo Barbieri è stato sui luoghi che gli eventi sismici hanno distrutto. La terribile sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso, che ha avuto inizio ad agosto del 2016. Coinvolse non solo le Marche dell’alta valle del Tronto, ma tutto un vasto territorio dell’Appennino di Lazio ed Umbria… i Monti Sibillini, i Monti della Laga e i Monti dell’Alto Aterno. Olivo Barbieri ha usato l’elicottero per mostrare il paesaggio su grande scala devastato. Ha volato sopra paesi completamente annientati dal terremoto. Un progetto commissionato dalla regione Marche.
Il colore di Olivo Barbieri
Fotografie a colori molto luminose, sature e dai forti contrasti. Se fossero state in bianco e nero sicuramente avrebbero dato a tutta la mostra un sentore più tragico. Il colore di Barbieri è un colore di speranza. Nelle sue foto non è presente nessuna figura umana. Barbieri riprende strutture sostenute da impalcature moderne, beni culturali in gravi condizioni di stabilità e conservazione. Un precario equilibrio esistenziale in un’Italia appenninica poco popolata, da decenni in forte calo demografico.
«La cosa più interessante è quell’interruzione, il silenzio che si instaura quando il fragore mediatico dell’evento finisce e ci troviamo a chiederci: “E adesso cosa facciamo?”. Quello è il momento più importante, anche perché capisci molto sull’idea che abbiamo del mondo, su quello che vorremmo fare…».
Dal booklet della mostra del MAXXI “TERRE IN MOVIMENTO” 11 05 2019 – 01-09 2019
L’incontro con Olivo Barbieri
A Cagliari l’ho conosciuto e ho parlato con lui di fotografia. Gli ho regalato il mio libro ITALIA PAESAGGIO COSTIERO e lui poi mi ha fatto vedere le fotografie della mostra mentre la stavano allestendo.
Le due grandi immagini
Le due grandi immagini sono quelle che catturano immediatamente l’attenzione. Sono veramente grandi: superano i 2 metri di base per 160 centimetri d’altezza. Lo spazio espositivo è molto luminoso e le due grande immagini sono ben esposte. Olivo Barbieri è un grande fotografo, un fotografo di grandi formati, forse uno dei fotografi più importanti che abbiamo in Italia. Lo ritengo un vero maestro, di quelli che solo davanti alle sue opere stampate, incorniciate ed esposte ne apprendi la portata.
Olivo Barbieri Smerillo Fermo 2018
Opere che vivono di vita propria
Ogni sua fotografia è compiuta, le sue grandi immagini, prese singolarmente, vivono di vita propria. Anche se nella fotografia di Olivo Barbieri il progetto è quasi sempre il contesto artistico più importante, che comanda ed impone ogni scelta estetica ed espressiva.
«Ogni fotografia deve avere una ‘ragione sufficiente’. Deve stare all’interno di un discorso. Quando una fotografia (anche se importante), non rientra nel ragionamento, la elimino. Sono molto crudele nella selezione. Un po’ meno quando fotografo, ma col tempo sono diventato più selettivo. Se non c’è la ragione sufficiente non la realizzo...».
Dal catalogo della mostra del MAXXI a cura di Francesca Fabiani (Olivo Barbieri – Immagini 1978-2014 – Marsilio Editore 2016)
Le due grandi foto
Invece le foto di Olivo Barbieri le ho apprezzate anche senza vedere l’intero progetto. Forse perché la mostra che ho visto era ancora frammentaria, le tante foto che compongono i mosaici le stavano appendendo alle pareti e le due grandi foto erano le uniche già esposte e ben illuminate. Quelle due foto, una di fronte all’altra, sembravano indipendenti dall’intero progetto, si staccavano dal contesto e ti parlavano con voce propria.

Con Olivo Barbieri
Vedere una mostra insieme all’artista a volte ti condiziona, vieni distratto dalla reale percezione delle opere. Senti più l’artista invece di vedere le sue creazioni. Sapere che tecnologie di stampa usa, che attrezzature di ripresa predilige, sono curiosità da addetti ai lavori che nulla hanno a che vedere con i contenuti e la forza artistica delle immagini esposte, di quello che percepisci davanti ad una sua grande fotografia appesa.
Grandi formati
Le mostre fotografiche in grandi formati sono rare e se capita so che quasi sempre è una mostra importante. Barbieri ė un fotografo che conoscevo bene dai libri, ma solo dopo aver visto la sua grande mostra del MAXXI di Roma del 2016 ho appreso quanto il grande formato faccia parte del suo linguaggio. La profondità delle opere di Olivo Barbieri vanno viste dal vivo … le sue immagini più importanti sono in grandi formati. Olivo Barbieri si stampa nel suo studio le sue grandi fotografie, è un artista che ha il controllo assoluto sulle sue opere. Ogni immagine, dallo scatto alla stampa, diventa opera d’arte solo dopo che ha preso corpo, materia e formato sotto le sue mani.
Linguaggi
Il fotografo di paesaggio dei grandi formati crea e concepisce un’opera per diventare materia nel supporto che ritiene più suo e ha bisogno di altissime risoluzioni perché questo si realizzi. La serie “Site specific_”, che ho visto al MAXXI nel 2016 sono visioni dal cielo di megalopoli, visioni dall’elicottero su grande scala, forse le sue fotografie più famose che l’hanno fatto conoscere a livello internazionale.
«Una delle caratteristiche distintive delle sue fotografie è una profondità di fuoco estremamente bassa che crea l’impressione che ciò che mostrano siano modelli in miniatura.»
Dal catalogo della mostra del MAXXI a cura di Francesca Fabiani (Olivo Barbieri – Immagini 1978-2014 – Marsilio Editore 2016)
Un mondo a colori
Olivo Barbieri ha raccolto da Luigi Ghirri il testimone di una fotografia sul paesaggio italiano che è ancora attualissima. Luce, colori intensi, paesaggi metafisici, paradossi concettuali sugli stereotipi della nostra “Bella Italia”. Ghirri fotografava le cartoline, i poster pubblicitari sui muri, Olivo Barbieri i paesaggi dipinti dei quadri nei musei. In questa mostra di Cagliari le identità annientate dal sisma le trasfigura in immagini potenti, cariche di aspettative tra oblio e rinascita. La tavola di Camerino di Luca Signorelli (1445 – 1523), riprodotta in grande formato, è il simbolo di questa città delle Marche in zona rossa, gravemente colpita dal sisma. Olivo Barbieri usa questo capolavoro rinascimentale, sopravvissuto al terremoto, non per esprimere disagio ed insicurezza, ma gioia di esistere, rivincita su tutte le sciagure del mondo.

Sardegna
Conoscerlo e parlare di fotografie con Olivo Barbieri è stata un’occasione unica, avvenuta per caso, come per lui questa mostra in Sardegna. Una regione d’Italia che conosce poco e che mi ha detto di voler esplorare e fotografare appena finito l’allestimento. I paesaggi e la luce della Sardegna sono sicuro che non lo deluderanno.
[LUCA TAMAGNINI] 31 ottobre 2020
Per saperne di più
Intervista audio a Olivo Barbieri su RadioX di Cagliari
Sito di Olivo Barbieri
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