Paesaggi marini
Sono un fotografo di paesaggi marini, ho dedicato tanto del mio lavoro per cercare di salvare l’immagine del mio paese sul mare. Salvare nel senso di far capire a noi italiani che il nostro patrimonio costiero lo dobbiamo più rispettare ed amare. Quando iniziai questo lungo periplo fotografico le coste italiane erano state assalite dal cemento: case, alberghi, stabilimenti balneari, impianti industriali avevano preso il posto quasi sempre delle dune delle spiagge. Sembrava che niente potesse fermare questa devastazione di tanti paesaggi marini italiani.
Paesaggi marini tra natura ed opera dell’uomo
Per fortuna erano ancora intatti molti chilometri di coste italiane ed io mi focalizzai su queste. Ho cercato di dare una rappresentazione ideale ai paesaggi marini ancora integri. Ho cercato una loro identità mediterranea, tra natura ed opera dell’uomo. Questo fragile equilibrio ho cercato di rivelarlo con la fotografia. L’antropizzazione selvaggia di tanti paesaggi marini ho sempre pensato la si possa combatte anche con la cultura, non solo con le leggi ed i divieti di edificazione.
I mie cataloghi Foto Mare
Su questo sito ho pubblicato tutte le foto del mio catalogo Foto Mare. Quasi mille foto di paesaggi marini italiani dalla fine degli anni ottanta ad oggi. Un lavoro che è culminato nel 2018 con la pubblicazione del mio grande libro fotografico Italia Paesaggio Costiero.
Genere pittorico
In questo articolo ho voluto ripercorrere nella storia dell’arte quanto i paesaggi marini sono stati prima lo sfondo e poi i protagonisti di un genere pittorico di lunga durata. Proverò in questo articolo a ripercorrere le tappe con alcune opere di pittori celeberrimi, di fotografi del passato e di quelli contemporanei.
Paesaggi marini nell’Arte Contemporanea
In fotografia “paesaggi marini” è un termine che fa il verso alla pittura e a lei si ispira. Due grandi artisti concettuali che usano la fotografia applicata al paesaggio marino sono molto lontani da questo genere pittorico: Hiroshi Sugimoto e Andreas Gursky. Due artisti-fotografi tra i più quotati oggi nel mercato dell’arte contemporanea. Ma queste due fotografie mi servono per far capire subito che il paesaggio marino è il principe dei paesaggi e grazie al mare si è sempre prestato in tante maniere all’arte figurativa e in questi ultimi decenni anche molto alla fotografia.
Della loro fotografia concettuale e minimalistica ne ho già parlato in questo blog. Leggi gli articoli Foto artistiche e Mare e cielo di Capri.
Cronologia di paesaggi marini
Vorrei in questo articolo fare una veloce carrellata cronologica di paesaggi marini molto famosi. Opere che messe una dopo l’altra rivelano come il paesaggio marino si sia evoluto nel tempo. Una lunga storia di contaminazione in tanti stili artistici dei paesaggi marini che va dal realismo all’arte romantica, dall’impressionismo al modernismo, all’arte contemporanea. Riprodurre paesaggi marini quindi è una secolare tradizione stilistica che ha lasciato il segno nella storia dell’arte.
Marine
In italiano, i paesaggi marini pittorici venivano chiamati “marine”. Il suo sinonimo inglese è “seascape” termine molto più conosciuto e usato nel mondo dell’arte.
Seascape
Il termine inglese “seascape” ha avuto origine alla fine del 1700, ed è la variante di “landscape” (paesaggio). Il mare, l’oceano, le coste, le spiagge, le navi, i porti… sono i soggetti principali di questo genere pittorico. Le figure umane non sono più in primo piano. La pittura di paesaggio era nata già da un secolo, nel 1600. I pittori Lorrain e Poussin sono stati i primi artisti ad inventare la pittura di paesaggio. Le loro vedute italiane, tra natura e rovine archeologiche, non erano più uno sfondo pittorico di quadri e affreschi, ma il soggetto principale dell’opera. Per saperne di più leggi l’articolo paesaggi italiani.
Paesaggio marino nell’arte della Roma antica
Iniziamo questa mia collezione ideale e virtuale di paesaggi marini dal mondo antico, quello greco romano. Il paesaggio pittorico più antico della civiltà occidentale si trova nei Musei Vaticani a Roma. Un affresco dell’arte antica romana trovato nel centro di Roma (via Cavour) nel 1948. L’affresco raffigura varie scene dell’Odissea ed è datato nella metà I sec. a.C.. Staccato in otto riquadri, sono otto scene di paesaggi che ornavano la parete di un portico. I paesaggi sono quasi tutti delle visione costiere, paesaggi marini quindi che hanno 2000 anni.
Paesaggio marino nell’Arte Greca Antica
La fama dell’Odissea nel mondo antico era tale che inevitabilmente il mare veniva rappresentato nell’arte di allora. La scena nel famoso vaso attico a figure rosse di Ulisse e le sirene, non è un vero e proprio paesaggio marino. Un immagine iconica, di una scena marina antichissima. Una nave con rematori che naviga vicino a degli speroni rocciosi, con degli “uccellacci” che la insidiano. Le sirene ” greche” sono per metà uccelli e per metà umane. Una teoria ornitologica sul canto delle sirene ipotizza quale creatura marina possa aver dato vita a questo mito. Per saperne di più, leggi il mio articolo Isole Li Galli.
Pieter Bruegel il Vecchio
Facciamo un bel salto temporale e arriviamo al 1500. Torniamo a Roma e andiamo alla Galleria Doria Pamphilj. Un paesaggio marino dal cielo a volo d’uccello di un protagonista dell’arte pittorica fiamminga: Pieter Bruegel il Vecchio. Il mare è ancora il Mediterraneo e il luogo è il Golfo di Napoli. Una battaglia navale sicuramente inventata, un quadro che fa vedere molto bene il paesaggio marino di Napoli nel 1500. Siamo ancora nel Rinascimento, il soggetto principale non è il paesaggio ma le navi che si danno battaglia. Comunque queste distinzioni compositive non sono così evidenti in questo magnifico paesaggio marino. La scena a volo d’uccello è rivoluzionaria e di grande effetto prospettico.
Rembrandt
Prima di passare alla pittura di paesaggio e alla tradizione pittorica dove il mare diverrà il soggetto principale penso sia giusto mostrare e citare un paesaggio marino di Rembrandt: Cristo nella tempesta sul mare di Galilea. Sicuramente quest’opera è stata ispirata dalla battaglia nel Golfo di Napoli di Bruegel. Si dice fosse stato un quadro della sua collezione d’arte, di sua proprietà, prima di passare alla famiglia Pamphilj.
Claude Lorrain
Claude Lorrain fu tra i primi e tra i più grandi pittori di paesaggio del ‘600. Lorrain era un artista francese ma visse quasi sempre in Italia. Nel ‘600 scopre la natura e le rovine archeologiche mediterranee ed inventa il paesaggio classico, della mitologia greca e latina. Lorrain è uno dei primi pittori a dipingere paesaggi marini in questa nuova concezione idealizzata del paesaggio mediterraneo.
Claude Joseph Vernett
Ed eccoci alla fine del 1700 con il paesaggio marino “ Il naufragio” di Vernet che per molti è il quadro che ha dato il via al genere “seascape” i paesaggi marini appunto. Vernet ha vissuto molto in Italia (1734-50) e si era specializzato in “marine”. Il naufragio è una scena quasi fantastica, sicuramente un paesaggio italiano e mediterraneo. L’oceano del nord Europa sarà protagonista appena più tardi nell’ottocento.
Turner
Turner è l’artista che più di tutti portò il genere i “seascape”, (paesaggi marini), ai massimi livelli nella pittura di paesaggio. Con l’esplosione del Romanticismo diverrà un protagonista della storia dell’arte e un vero e proprio fenomeno, tanto da condizionare tutta l’arte pittorica europea. Qui mostro Il molo di Calais della National Gallery di Londra. L’opera è del 1803 ed è tra i primi paesaggi marini di Turner. Per conoscere meglio l’artista e comprendere il suo genio consiglio di vedere il film: Turner del 2014.
Il paesaggio nel’800
Nell’800 il paesaggio aveva due opposte percezioni: la prima era un retaggio del passato e rappresentava una natura sottomessa, un giardino conosciuto e plasmato secondo canoni in armonia con l’opera dell’uomo. La seconda era invece provocata dai nuovi stimoli romantici e cercava di esprimere un senso di appartenenza con la natura. La visione dell’oceano, del mare era uno dei paesaggi naturali più romantici da trasfigurare in dipinto. La sua energia, i suoi fenomeni meteorologici erano soggetti ideali per rappresentare una nuova percezione del mondo, più sensoriale ed emotiva. Una fusione quasi spirituale nella natura.
Eugene Delacroix
Eugene Delacroix è il più importante pittore romantico francese e la sua influenza ha contaminato le correnti pittoriche realiste ed espressioniste. Il paesaggio marino che mostro qui sotto di Delacroix (Cristo sul mare di Galilea) ha una storia da raccontare a proposito di Vincent van Gogh. «La barca di Cristo – sto parlando dello schizzo blu e verde con tocchi di viola e rosso e un pò di giallo limone per l’alone, l’aureola – un simbolo parla un linguaggio attraverso il colore stesso». Queste parole le scrisse van Gogh dopo aver visto questo paesaggio marino con un Cristo molto insolito, in balia del colore e delle onde. Oggi il quadro sta al Metropolitan di New York, ma al tempo di Vincent van Gogh era a Parigi.
Gustave Courbet
Il mare in burrasca detto anche “L’onda” (1869) è il paesaggio marino di Courbet più famoso e si trova a Parigi nel Museo d’Orsay. Sul sito del Museo ho trovato la testimonianza di Guy de Maupassant quando incontrò Courbet in Normandia ad Etretat. «In un’enorme stanza disadorna, un omone grasso e sudicio applicava con un coltello da cucina, placche di colore bianco su una grande tela vuota. Ogni tanto appoggiava il viso alla finestra per ammirare la tempesta. Il mare era talmente vicino che si aveva come l’impressione che esso s’infrangesse sulla casa avvolta dalla schiuma e dal frastuono. L’acqua salata colpiva i vetri come grandine e colava lungo i muri. Sopra il camino, una bottiglia di sidro e a fianco un bicchiere metà pieno. Di tanto in tanto, Courbet ne beveva qualche sorso dopodiché si rimetteva al lavoro. Fu così che nacque L’onda un’opera che fece scalpore nel mondo».
Claude Monet
Il capolavoro Impression, soleil levant (Impressione, sole nascente,) di Claude Monet, è il paesaggio marino che molto probabilmente diede il nome allo stile pittorico impressionista. Si narra che Monet insieme ad un gruppo di pittori allestì la mostra nel 1874 nello studio del fotografo Nadar dove espose questo paesaggio marino del porto di Le Havre. Quella mostra è per tutti gli studiosi d’arte l’inizio del movimento impressionista.
Berthe Morisot
Berthe Morisot era cognata di Édouard Manet e fu sua modella più volte. Nell’ottocento fare la pittrice per una donna non era ben visto. Dipingere all’aperto non la faceva sentire a suo agio, lavorava e creava le sue opere in esterno con una certa difficoltà. La Morisot è famosa per i suoi interni domestici. Non credo che questo suo talento sia nato per necessità, costretta a dipingere al chiuso di luoghi privati. Anche se nell’ottocento essere artista per una donna era sconveniente, il suo talento è indiscusso e la sua pittura ai vertici del Movimento Impressionista. “Il Porto di Lorient” è un paesaggio marino impressionista che si avvicina molto ad uno scatto fotografico. Immaginare che abbia scattato prima la foto e poi dopo dipinto il quadro, penso sia un’ipotesi possibile.
Eugene Boudin
Eugene Boudin è considerato uno dei padri degli impressionisti. Anche lui era insieme Claude Monet nello studio di Nadar quando fu esposto il quadro “Impression, soleil levant”. Si specializzerà nelle “marine” . I suoi tanti paesaggi marini verranno alla luce soprattutto sul Mediterraneo, in numerosi viaggi in Italia e in Costa Azzurra.
Paul Gauguin
Paul Gauguin è stato impressionista, simbolista, espressionista… il suo percorso pittorico è stato poliedrico, si è avvicinato a diverse correnti, ma non ha mai fatto parte di nessun movimento. Lasciò l’Impressionismo, cercava nel mondo primitivo dell’Oceania dell’altro. Sapeva andar per mare. Prima di diventare un artista aveva lavorato come marinaio. Il paesaggio marino che pubblico qui sotto è un onda del Pacifico. In Polinesia l’oceano è ovunque ma nella sua arte il mare sarà soprattutto uno sfondo. Con questo quadro chiudo la grande epoca pittorica dei paesaggi marini dell’800. Nel Novecento sarà la fotografia a prendersi tutti gli spazi.
Tra pittura e realismo fotografico
Prima di iniziare a mostrare paesaggi marini fotografici, ho inserito due artisti contemporanei pittorici che hanno realizzato i paesaggi marini nella loro arte.
Gerhard Richter
Con un grande balzo salto il periodo delle due guerre e atterro negli anni sessanta per atterrare sui paesaggi marini di Gerhard Richter. La sua arte è di assoluta libertà tra figurativo e astratto. Una figura chiave della pittura tedesca contemporanea. Consiglio di vedere il film Opera senza autore (Werk ohne Autor) del 2018, ispirato dalla vita e dall’arte di Richter. Il regista è Florian Henckel von Donnersmarck, premio Oscar nel 2007 con il film “Le vite degli altri”.
Piero Guccione
Siamo arrivati all’ultimo artista, all’ultima opera di questa mia carrellata di paesaggi marini. “Mare a Punta Corvo” è un’opera di Piero Guccione della fine del ventesimo secolo (1995-2000). Un’opera quasi contemporanea, tra realismo fotografico e astrattismo metafisico. «Sono un uomo che ha bisogno di guardare il mare, con la memoria, guardarlo avendolo lì a un passo, come lo avevo certamente guardato da bambino». Questa frase di Guccione rivela il legame dei suoi paesaggi marini alla sua vita, alla sua costa siciliana da dove proveniva. Chiudo con le parole di Vittorio Sgarbi, scritte sul Il Messaggero quando l’artista morì nel 2018. «Piero Guccione è stato senza dubbio, e occorre dirlo chiaro e forte, il più grande pittore degli ultimi 50 anni. Dopo la morte di Fontana, Gnoli e Burri ha rappresentato la sintesi suprema di pittura figurativa e astratta. Nessuno ha rappresentato meglio di lui l’essenza e il turbamento dell’uomo alla fine dell’Universo di valori dell’Occidente»
Seascape fotografici
Alcuni scatti di importanti artisti contemporanei
Di Nan Goldin pubblico un suo “seascape” italiano. I paesaggi marini non sono proprio un suo genere. La Goldin è una delle artiste tra le più celebrate degli ultimi anni. Non tanto per le quotazioni delle sue opere, quanto per il prestigio e la considerazione che ha nel mondo dell’Arte Contemporanea. Il paesaggio non è il suo forte, ma i paesaggi del suo vissuto, dei suoi rapporti sociali si. Per saperne di più leggi questo articolo del The New York Time.
Wolfang Tillmans – Eger Esser – Thomas Struth – Franco Fontana – Francesco Jodice – Ernst Haas – Sebastião Salgado – Josef Koudelka – Richard Misrach – Harry Gruyaert
Wolfang Tillmans è un fotografo e artista tedesco molto simile a Nan Goldin. L’album fotografico della sua vita è la sua opera d’arte. Per saperne di più vai al suo sito: https://tillmans.co.uk/
Eger Esser e Thomas Struth provengono dalla così detta Scuola di Düsseldorf. Sono artisti tedeschi contemporanei che amano la fotografia e il paesaggio per esprimersi. Per saperne di più vai a questo link.
Franco Fontana, Francesco Jodice e Massimo Vitali sono i fotografi italiani che cito e mostro in questo articolo sui paesaggi marini. Vitali è il fotografo dei paesaggi marini affollati, delle spiagge accecanti ricoperte di bagnanti. Nelle sue grandi fotografie il mare ha pochissima fascinazione. Vitali, con una certa ironia, trasfigura le spiagge in spazi sociali surreali.
Di Ernst Haas e Sebastião Salgado ho già parlato in questo articolo “Fotografia di paesaggio“.
La foto di Josef Koudelka è l’unico paesaggio marino che non mostra il mare, perché al di la di una mostruosa barriera portuale.
Infine due foto di due fotografi contemporanei che trattano il paesaggio marino in maniera quasi opposta. Richard Misrach ritrae un pescatore su una riva con una petroliera sullo sfondo, Harry Gruyaert una spiaggia francese fuori stagione con casotti colorati sotto un cielo cupo e minaccioso. Antropizzazioni della costa molto diversi, due visioni del paesaggio quasi metafisici, una inquieta, l’altra quasi onirica.
Paesaggi marini fotografici
Le foto di paesaggi marini non hanno in realtà una classificazione come per la pittura dell’ottocento. Un numero incredibile di opere fotografiche ritraggono paesaggi marini di ogni parte del mondo. Forse dovrei fare un elenco di quali paesaggi marini nel mondo hanno più immagini, quelli più idealizzati e ritratti. Dopo l’Italia, la Normandia, il Sud dell’Inghilterra, i seascape in fotografia cambiano continente. Fotografi americani come Ansel Adams, Edward Weston, Minor Whittier e tanti altri, hanno le coste californiane come location per i propri paesaggi marini. Un fotografo australiano in realtà ha anticipato e dato alla fotografia una nuova funzione, molto meno artistica, dei grandi fotografi del west americano sopra citati. Ma questo comunque succederà qualche decennio prima con l’esplorazione dell’Antartide. Il continente di ghiaccio, quasi del tutto sconosciuto, entrerà nell’immaginario della cultura occidentale. Paesaggi marini di una realtà quasi extraterrestre che la fotografia svelerà al mondo.
Frank Hurley
Frank Hurley è il fotografo dei paesaggi marini di iceberg, pinguini e di velieri imprigionati dai ghiacci. Hurley è Il fotografo della spedizione Shackleton del 1901: il veliero rimasto bloccato con l’equipaggio in Antartide. Paesaggi marini di una potenza espressiva che va al di là del loro valore artistico. Grazie al fascino di queste sue foto, Hurley ebbe grande fama e gloria. Mai nessun fotografo aveva ancora raggiunto un successo mediatico così planetario. La sua fama era tale da contribuire al finanziamento di altre spedizioni. Un’epopea seguitissima, quella dell’Artico sui giornali. Fotografie che certificheranno una cronaca di viaggio sempre in bilico tra la vita è la morte. Per saperne di più de per vedere più foto di Frank Hurley vai a questo link su Google Arts & Culture.
Edward Weston
Ed eccoci ad un mostro sacro della fotografia: Edward Weston. Più che un fotografo era un artista, usava la macchina fotografica per fare arte. I suoi paesaggi marini sono molto legati ad un luogo della California: Point Lobos. Qui fece la sua ultima foto in assoluto nel 1948. Qui sotto un suo paesaggio marino scattato a Point Lobos. Esiste una Spiaggia Weston nella Point Lobos State Natural Reserve. Il primo parco marino degli USA. Su questa spiaggia i figli sparsero le sue ceneri. Nel dopoguerra fu colpito dal morbo di Parkinson che lo fece smettere di fotografare. Morì il primo dell’anno del 1958. Per saperne di più su Edward Weston e i paesaggi marini di Point Lobos consiglio di leggere questo articolo del The New York Times.
Ansel Adams
Il paesaggio Marino che mostro qui sotto di Ansel Adam è considerata un immagine “iconica” in America, perché è la Baia di San Francisco un anno prima della costruzione del ponte Golden Gate. Ansel Adams è cresciuto sulla Penisola Marin Headlands, di fronte a San Francisco. La penisola che il famoso ponte collegherà alla grande metropoli californiana. Si tratta di un paesaggio marino scattato appena dopo una tempesta. Occasioni metereologiche che Ansel Adams ha sfruttato per tante altre sue famose opere.
Edward Burtynsky
Nel maggio 2010 Edward Burtynsky si è recato nel Golfo del Mexico per fotografare un incidente petrolifero: milioni di barili di petrolio che si riversavano in mare. Non era li da fotoreporter per illustrare una notizia catastrofica per l’ambiente. Era lì per fotografare l’ennesima ferita dell’uomo alla terra. La mostra Anthropocene ha reso Burtynsky uno dei fotografi più impegnati nella difesa dell’ambiente .«Non mi piace tanto inseguire i disastri quanto guardare le grandi incursioni industriali nel paesaggio o, in questo caso, nel paesaggio marino ». Queste sue parole aiutano a capire che le sue fotografie sconvolgenti non accusano nessuno, ma ci mostrano una sofferenza ambientale di dimensioni ciclopiche.
Rachael Talibart
Le onde di Rachael Talibart sono paesaggi marini scattati sulla costa inglese del sud Inghilterra, a Newhaven, nell’East Sussex. Furono onde eccezionali generate da una tempesta eccezionale: Storm Imogen del 2016. I venti erano prossimi ai 160 km orari. Racconta la fotografa: «la direzione del vento era giusta, la velocità del vento era giusta, era la più grande marea primaverile in quel periodo dell’anno, e c’era luce.» Questo lavoro sulle onde, che Rachael Talibart l’ha chiamato “Sirens”, ha vinto molti premi, tra cui il prestigioso Sony World Photography Awards. Ha recentemente venduto negli USA per $ 9.000 la fotografia “Poseidon Rising” che qui sotto pubblico. Guarda tutto il portfolio Sirens di Rachael Talibart.
Lezioni marine
Con le “sirene” di Talibart chiudo questa bellissima carrellata tra paesaggi marini di ogni epoca. Come abbiamo visto in diversi famosi quadri del passato, le tempeste hanno un loro fascino che continuano ad attrarre ed ispirare chi fa arte. Anche se Rachael Talibart non stava cercando nessun pretesto per parlare di cambiamenti climatici e disastri ambientali, le sue foto hanno trasmesso un messaggio ecologico.
Grande potenza evocativa
Il mare e i suoi paesaggi hanno una grande potenza evocativa ed espressiva in grado di suscitare prese di coscienza per un senso di colpa per quello che stiamo facendo al pianeta. I cambiamenti climatici, stanno mettendo in crisi le coste appena sopra il livello del mare.
Erosione costiera
Ho sempre fotografo il mare mostrando sempre il suo lato più dolce, quello più metafisico. Ogni paesaggio marino che ho ripreso non sempre è stato in grado di darmi un senso di eternità ed d’immensità. La foto che pubblico qui sotto invece, è un paesaggio marino che documenta un equilibrio infranto. Opere dell’uomo distrutte dal mare. In questi ultimi tempi mi sto occupando di erosione costiera. Per saperne di più, vai a questo articolo.
Mediterraneo italiano
I miei paesaggi marini sono soprattutto quelli di un Mediterraneo italiano che trascende la contemporaneità. Paesaggi marini che si sublimano nel mito antico, nell’epopea medioevale delle Repubbliche Marinare italiane. Navigare nel Tirreno, come nello Ionio e lungo le coste adriatiche (anche non italiane) è dimensione ancestrale, poetica ed epica. Ogni porto, isola e rada del Mediterraneo ha sempre molto da evocare.
Rotte rituali
Le mie crociere marine fotografiche le ho fatte leggendo e scoprendo paesaggi marini soprattutto delle isole minori italiane. Le navigazioni lungo costa, evitando il mare grosso, sono rotte rituali. La barca come casa è stile di vita nomade stagionale, tra approdi battuti fin dalla notte dei tempi. Per isole e capi, tra bassi fondali, lagune e porti, il mio periplo d’Italia con la macchina fotografica è iniziato quando ero molto giovane.
Peripli
“Periplo” è una parola che esprime un percorso marino sotto costa. Una via d’acqua su cui l’uomo si muove tra porti e rade. Questo spazio marino e umano che la parola “periplo” definisce è il paesaggio che queste fotografie cercano di rappresentare. In epoche remote il termine “periplo” aveva anche un significato più ampio, non solo quello di circumnavigare un’isola. Nella letteratura greca antica “periplo” definiva il racconto di un viaggio per mare: descrizione dei porti, indicazioni utili alla navigazione a volte con notizie etnografiche, di vita politica e religiosa. La penisola e le isole d’Italia sono peripli che ho vissuto e fotografato. Un’Italia marina che appare e si confonde nelle tante e diverse identità mediterranee.
Mar Adriatico
Paesaggi marini di Venezia
Il Mare Adriatico è molto diverso dagli altri mari. I paesaggi marini e lagunari di Venezia sono immagini che vincono su tutti gli altri. La loro identità è strettamente legata all’opera degli uomini veneziani. Paesaggi marini antropizzati, ma in perfetto equilibrio con la natura. «Meraviglia di potenza che trova il suo punto d’onore nell’essere soprattutto potenza di meraviglia artistica» (Dal poeta del paesaggio Andrea Zanzotto). Leggi anche il mio articolo Paesaggi italiani su questo sito. Per gli aspetti più naturalistici i paesaggi marini dell’Adriatico sono condizionati dalla sua poca profondità. Il basso fondo dell’Adriatico alla prime onde porta in superficie i depositi di biomasse, un limo che proviene da tutti i fiumi delle Alpi e dell’Appennino. Il colore blu scuro del mare anche molto al largo diventa color terra, non sembra nemmeno più un mare. Guarda tutte le foto del mare e delle coste dell’Adriatico nel mio catalogo Foto Mare Adriatico e Foto Mare Salento.
Mar Ionio
Città isole
Il Mar Ionio è stato al centro per secoli di una civiltà millenaria e ha prodotto i primi paesaggi marini con le prime città sul mare d’Italia. Sono le città fondate dai primi greci che al di là dello Ionio hanno colonizzato la costa ionica della penisola e della Sicilia. Città isole come Siracusa, Taranto e Gallipoli sono paesaggi marini urbani antichissimi e straordinari. «Questo piccolo mare è ancora un cuore pulsante al centro del Mediterraneo. Un mare europeo dimenticato, lasciato solo senza infrastrutture e mezzi adeguati per affrontare la globalizzazione dell’Europa e del mondo.» Dall’articolo “Le Castella” che ho scritto su questo sito. Guarda anche le mie foto dei paesaggi marini del Mar Ionio sui cataloghi: Foto Mare Salento, Foto Mare Calabria e Foto Mare Sicilia.
Mar di Sicilia
Paesaggi marini quasi africani
Il Mare di Sicilia è anche detto Canale di Sicilia. Da Capo Passero a Trapani per me è il mare dei paesaggi marini delle isole minori siciliane, delle Isole Pelagie, di Pantelleria e delle Egadi. Linosa, Lampedusa e Pantelleria si trovano molto lontano dalla costa siciliana, ultimi frammenti d’Europa quasi in Africa. Le Egadi invece hanno Favignana e Levanzo che d’estate sembrano dei quartieri di Trapani per quanto sono vicini alla città. Marettimo invece è una vera isola, lontana, con paesaggi marini ancora di una natura mediterranea primordiale. Vai alle foto dei paesaggi marini del Mar di Sicilia che si trovano nel catalogo Foto Mare Sicilia.
Mar Tirreno
Infinite coste ed isole minori
Il Mar Tirreno è il mare che bagna più chilometri di coste italiane. Paesaggi marini di ben 7 regioni d’Italia. Dal Tirreno siciliano alla Calabria. Anche in questo mare i paesaggi marini che più mi hanno attirato si trovano negli arcipelaghi delle isole minori. Dalle Isole Eolie a quelle del Golfo di Napoli (Capri, Ischia, Procida), dall’Arcipelago Pontino a quello Toscano, il Tirreno ha un patrimonio naturalistico isolano molto importante con identità e storia davvero speciali. Leggi gli articoli che ho scritto su questo blog di luoghi e paesaggi marini del Tirreno: Isole Li Galli, Grotta Azzurra, Ponza, Gaeta, Argentario, e Giannutri. Cataloghi dove trovare le foto dei paesaggi marini del Tirreno: Foto Mare Sicilia – Foto Mare Calabria –Foto Costiera Amalfitana – Foto Golfo di Napoli – Foto Ponza – Foto Arcipelago Toscano.
Coste della Sardegna
Tirreno sardo e Mar di Sardegna
Ho scritto molto sulle coste della Sardegna su questo sito.
Mar Ligure
Le coste toscane e liguri
Nel Mar Ligure l’Isola d’Elba fa da confine. La costa toscana del Mar Ligure è quella di Livorno, di Pisa e Lucca e della Versilia. Ci sono anche due magnifiche isole dell’Arcipelago Toscano: Capraia e Gorgona. Il Mar Ligure è soprattutto il mare di Genova al centro delle “due Ligurie”: quella di levante e quella di ponente. I paesaggi marini della Liguria di Levante per me più importanti sono quelli delle Cinque Terre, di Portovenere e Portofino. Ci ho volato in elicottero diverse volte e l’ho navigata in barca. La Liguria di Ponente ha nelle isole di Bergeggi e Gallinara i due paesaggi marini che ho fotografato più di recente. Leggi l’articolo sull’ Isola Gallinara. Vedi anche i cataloghi delle foto della Costa Toscana e Costa Ligure.
Italia Paesaggio Costiero
Il mio libro sui paesaggi marini italiani
«Questo libro è un viaggio, le fotografie dei paesaggi costieri sono un reportage di molti peripli che ho fatto per mari, per terre e per cieli. Dire che ho percorso tutta la linea di costa della penisola, delle grandi e piccole isole italiane, è quasi vero. In volo si fa presto a vedere tutto. L’elicottero mi ha trasformato in un uccello, mi ha dato quella sensazione di dominare il cielo e di poter in un colpo d’occhio abbracciare tutto il mio meraviglioso paese.
In circa 4 anni, nei primi anni ’90, ho percorso a bassa quota tutto il periplo della penisola italiana, da Trieste a Ventimiglia passando per Sicilia e Sardegna, con le isole minori comprese. Dopo questo lavoro ho affrontato il tema delle aree marine protette italiane.
In 14 volumi ho fotografato quelle più importanti. L’Italia finalmente aveva iniziato a proteggere molti suoi gioielli naturalistici sul mare. Una presa di coscienza nazionale verso un patrimonio naturalistico ed identitario unico al mondo.
Tanti luoghi importanti sul mare non li avevo però espressi in maniera intima e personale. Desideravo ritornare su quei luoghi che avevo amato e vissuto non solo da fotografo ma anche da viaggiatore marino. Rade e promontori sono rifugi, “ridossi” dove calare l’ancora e passare la notte, alcuni sono davvero meravigliosi ed esprimono la vera essenza dell’identità mediterranea.» [LUCA TAMAGNINI]
Dal testo introduttivo del libro Italia Paesaggio Costiero – Photoatlante 2018
Armonia perduta
Ha ancora senso fotografare la natura primordiale delle nostre coste? Per me fissare su pellicola questi paesaggi ancora integri è un atto di venerazione, un tentativo di elevare questi paesaggi marini a immagini simboliche. L’identità marina italiana deve ritrovare l’armonia perduta con la natura e gli antichi stili di vita mediterranei.
[LUCA TAMAGNINI]