Portonovo
Un paesaggio costiero delle Marche sotto il Monte Conero
Portonovo e il Monte Conero, un pezzo di costa adriatica delle Marche che vorrei conoscere meglio e frequentare più spesso. Poche settimane fa, mi sono perso sulla strada che da Ancona va a Numana.
Una foto di 25 anni fa
Un gita nelle Marche, una strada sbagliata, ed un cartello che mi indicava Portonovo. Alla vista del mare è riemersa dalla memoria una vecchia foto scattata anni fa, e l’itinerario marchigiano ha avuto una deviazione. Luce, colori, cielo, nuvole … il paesaggio che mi si presentava al mio sguardo, non aveva nulla a che vedere con quella foto scattata 25 anni fa, un campo di grano quasi pronto per essere mietuto e sullo sfondo il mare. Ho ritrovato il punto, ed ho apprezzato ancora la bellezza del posto. I campi erano incolti e alcuni alberelli si erano presi il loro spazio interrompendo la vista del mare a 180 gradi. Ho fatto una foto con il cellulare per ricordarmi di cercare quella foto in archivio.
Fotografia in vendita sul sito di Photoatlante
Monte Conero, Portonovo, Campi di grano sul mare / Foto Fine Art 110 x 50 cm / Luca Tamagnini Catalogo 1990-009
La chiesa romanica sotto il Monte Conero
Come tutti i luoghi di mare italiani anche Portonovo fuori stagione si trasforma. La ressa estiva, il caldo e le spiagge piene di ombrelloni sono un vago ricordo. Sono venuto a Portonovo fuori stagione non per fare un bagno nel gelido Adriatico invernale, ma per visitare una chiesa antica sotto il Monte Conero. Si tratta di Santa Maria di Portonovo, una chiesa romanica in riva al mare, una vera rarità. Un paesaggio costiero che ho già fotografato da cielo negli anni novanta. Ci sono passato sopra in elicottero. Qui sotto lo scatto che realizzai in formato 6×6.
Portonovo con il drone
Ci sono tornato nel 2023 e ho rifatto lo stesso paesaggio dopo trent’anni. Ho usato il drone, invece che l’elicottero.
La Chiesa di Santa Maria di Portonovo era un luogo di eremitaggio in riva al mare ed è citato nella Divina Commedia. I versi di Dante parlano di San Pier Damiani che intorno all’anno 1000 si era trasferito a Portonovo da un’altro convento delle Marche (Fonte Avellana) e aveva assunto un altro nome: Pietro peccatore. Il santo racconta a Dante e Beatrice, di essersi li ritirato a vita di penitenza. Questo celebre passo nel canto XXI della Commedia serve a Dante come invettiva contro il lusso dei prelati. San Pier Damiani è stato un frate camaldolese molto erudito. Un’asceta che era contrario a ogni forma di radicalismo per la riforma della Chiesa. Secondo lui il papato e l’Impero dovevano collaborare. Siamo nell’Italia fratricida dei Guelfi e Ghibellini. Fu molto duro contro la ricchezza del clero e il suo corrotto stile di vita.
Monastero benedettino
Una frana sconvolse il luogo nel 1300, annientò il monastero benedettino di cui la chiesa faceva parte e costrinse i frati ad abbandonare Portonovo. Solo negli anni ‘30 del novecento la chiesa fu riaperta al culto dopo un lungo lavoro di restauro. Uno stile romanico autentico, mai contaminato da altri stili grazie all’isolamento e all’abbandono.
Forte napoleonico
Un forte napoleonico è l’altro edificio importante di Portonovo, costruito con i ruderi del convento. Un presidio militare a controllo della baia. Portonovo è una rada strategica per la difesa di Ancona. Portonovo via mare è molto vicina al porto di Ancona. Un riparo ideale per una flotta nemica che volesse minacciare dal mare Ancona. Infatti la città ha subito molti assedi nella sua lunga storia.
Ancona
Ancona è stata fondata dai Siracusani, intorno al 390 a.C. Sono rimasto sorpreso scoprire che nelle marche un pezzo di Sicilia vi avesse lasciato identità mediterranee con radici così profonde. Il periodo romano ha lasciato nel porto di Ancona un monumento bellissimo: l’arco di Traiano (115 d.C.). Passano i secoli e Ancona subisce la prima ondata araba. Un pirata berbero Khalfùn nel 848 distrusse Ancona. Fu il periodo più buio della città. Dopo qualche secolo Ancora risorse, ebbe colonie e consoli a Costantinopoli. Aveva una moneta, l’angonetano.
Fu uno scalo molto importante, un ruolo commerciale strategico per tutta l’Italia centrale. Anche le città toscane, soprattutto Firenze usavano Ancona per le rotte adriatiche e mediterranee orientali.
Porto adriatico del Papa
Ancona è stata sicuramente la quinta repubblica marinara italiana, dopo Venezia, Genova, Pisa ed Amalfi. La sua storia, la sua potenza commerciale e marittima non ha nulla da invidiare alle altre anche se la vicinanza di Venezia non le ha permesso di crescere e prosperare più di tanto. Una libertà che termina il 1532 quando un Papa la sottomette e la ingloba sotto la sovranità diretta dello stato pontificio.
La Chiesa gestita dal FAI
Dal 2013 la chiesa è gestita da FAI ( FONDO AMBIENTE ITALIANO ). Sul sito della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche è possibile avere tutte le informazioni utili per visitare questo bellissimo monumento in riva mare e circondato dai boschi del Monte Conero.
[LUCA TAMAGNINI]