Serpentara

Torre di San Luigi

Serpentara è una piccola isola disabitata nel mare tra Villasimius e Costa Rei è nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara. L’Isola è disabitata ed ha un’unica costruzione, una torre saracena in gravi condizioni di stabilità. Per visitare la torre di Serpentara bisogna trovare il sentiero, completamente ricoperto dalla vegetazione. Il luogo è selvaggio, lo scenario di grande suggestione. Uno scenario postbellico. Sono passati quasi due secoli dal suo abbandono, dalla fine delle razzie dei barbareschi. La foto qui sopra della torre di Serpentara fu l’ultimo scatto di una meravigliosa giornata d’agosto del 2012. Ero in giro in gommone a fotografare paesaggi e fondali del mare protetto di Villasimius.

Sardegna, Isola di Serpentara gli isolotti detti i Variglioni di Serpentara dal cielo (foto aerea)

Variglioni di Serpentara
Luca Tamagnini Catalogo 1993-029

Piccola isola disabitata

La torre saracena ha il nome Torre di San Luigi. I pirati saraceni attaccarono la torre tre volte in un arco di tempo di due secoli. Nel 1762 ci fu l’attacco più violento con conseguenze tragiche. I barbareschi uccisero il comandante della torre e deportarono a Tunisi tutti gli uomini della guarnigione. Sfortunatamente il comandante aveva portato con sé il figlio. La torre era in manutenzione, stavano alzando il parapetto per rendere più difendibile il terrazzo. Con cannoni, archibugi e sassi il terrazzo era il miglior punto della torre da dove rispondere al fuoco nemico. Non sappiamo che fine fecero i prigionieri, se vennero riscattati dai  parenti o rimasero schiavi per sempre.

Sardegna, Isola di Serpentara Torre di San Luigi sullo sfondo il mare e Capo Carbonara

Isola di Serpentara, Torre di San Luigi
Luca Tamagnini Catalogo 2012-009

Pirati Barbareschi

La Torre è sul punto più alto dell’isola, ma una parte del versante sud della costa di Serpentara non è visibile a chi sta di guardia. I barbareschi, proprio da quel lato, poterono sbarcare senza essere visti e alle prime luci dell’alba attaccare la guarnigione di sorpresa. Nonostante fossero ben armati, gli uomini nella torre non resistettero molto e l’aiuto dei soccorsi non giunse in tempo. L’isola di Serpentara è troppo lontana per essere soccorsa in tempo. Prima di andarsene i barbareschi diedero fuoco alla torre. Distruggere questo temibile avamposto è sempre stato il motivo di questi attacchi.

Sardegna, Isola di Serpentara dal cielo (foto aerea)

Isola di Serpentara dal cielo
Luca Tamagnini Catalogo 1993-031

L’Isola di Serpentara sentinella ideale

Mettere fuori uso le torri di guardia permetteva ai pirati di sferrare le loro sortite in terraferma senza che le popolazioni venissero allertate. Attacchi di sorpresa per razziare e deportare interi paesi della Sardegna in Africa. Serpentara è stata una sentinella ideale, ogni vela all’orizzonte era ben visibile anche se molto al largo. Dalla torre lo sguardo sul mare va da Capo Carbonara a Capo Ferrato sulla costa orientale della Sardegna. La rete di torri costiere è stato un dei sistemi più rapidi di comunicazione che il Mediterraneo abbia avuto prima dell’avvento del telegrafo.

1812 l’ultimo attacco

Dopo quell’attacco la torre di Serpentara fu ricostruita e 50 anni dopo fu nuovamente assediata ed espugnata dai pirati barbareschi. Fu l’ultimo episodio, siamo nel 1812, sono passati duecento anni da quando venne edificata agli inizi del 1600. Duecento anni di guerra che finalmente cessarono con il crollo dell’Impero Ottomano. In realtà le razzie dei barbareschi sono iniziate qualche secolo prima della costruzione di queste torri in Sardegna. La loro solidità costruttiva le ha tenute in piedi fino ad oggi. In molti paesaggi costieri del sud della Sardegna la loro presenza è confortante, su capi ed isole ci sono solo loro e una natura primordiale. Ma la furia del vento e del mare le stanno lentamente distruggendo. Negli ultimi anni le istituzioni stanno restaurando diverse torri saracene della Sardegna. La torre di San Luigi purtroppo sta cadendo a pezzi, necessita di interventi strutturali.

Sardegna, Isola di Serpentara dal cielo sullo sfondo la costa sarda (foto aerea)

Isola di Serpentara e costa della Sardegna
Luca Tamagnini Catalogo 1992-081

Proprietà dell’Isola di Serpentara

Tutta l’isola è di proprietà privata, ma ad oggi, a causa del fallimento della società che la possedeva, nessuno ha riscattato l’isola e finanziato il restauro della torre. Una società immobiliare l’aveva comprata anni fa (1975) nella speranza di poter edificare a fini speculativi. L’isola è sottoposta alla massima tutela ambientale ed è vietato costruire.

Nuovo proprietario

Nel 2019 è stata comprata ad un asta fallimentare da un imprenditore che ha dichiarato di voler mettere in sicurezza la torre spagnola di San Luigi e cederla in comodato d’uso gratuito al Comune e all’Area marina protetta: quell’isola oggi è un parco e deve rimanere tale. L’imprenditore si chiama Fabio Sbianchi, ed è di Roma e ha fondato la Octo Telematics, una start-up da poco quotata in borsa a New York. L’attuale proprietario ha avanzato la richiesta di cambiare nome a Serpentara, poiché quello attuale “evoca una natura avversa” e preferirebbe si chiamasse Isola di San Luigi, dal nome della torre. Il nome dell’isola deriva infatti dalla sua forma che ricorda un serpente.
[LUCA TAMAGNINI]


Leggi tutto l’articolo Un imprenditore compra l’isola di Serpentara: “Me ne sono innamorato” – L’UNIONE SARDA 11 settembre 2019



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Sardegna, Isola di Serpentara, Torre San Luigi / Luca Tamagnini Catalogo 2012-009

Serpentara, 2012 / 110 x 50 cm / Luca Tamagnini /

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